Eduardo De Filippo: da “Cantata dei giorni dispari” a “Cantata dei giorni pari”

Benvenuti nella nostra guida dedicata a Eduardo De Filippo, uno dei più importanti attori e autori teatrali italiani del Novecento. In questo articolo esploreremo le sue prime opere, la sua poesia teatrale e soprattutto le due raccolte fondamentali della sua carriera: “Cantata dei giorni dispari” e “Cantata dei giorni pari”.

Eduardo De Filippo, con il suo talento e la sua passione per il teatro, ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura italiana. Le sue prime opere risalgono agli anni Venti, con commedie come “Farmacia di turno” e “Uomo e galantuomo”. Queste prime opere testimoniano la sua bravura nel mischiare humor e riflessioni sulla società.

Ma è con la pubblicazione della raccolta “Cantata dei giorni dispari” nel 1975 che De Filippo si consacra definitivamente come autore di grande rilievo. Questa raccolta include le sue commedie scritte fino al 1942 e affronta tematiche profonde e universali, con un mix di toni comici e drammatici.

Successivamente, nel 1979, Eduardo De Filippo pubblica “Cantata dei giorni pari”, che raccoglie le sue commedie scritte dal 1945 al 1973. Anche in questa raccolta, De Filippo esplora le dinamiche sociali e familiari, utilizzando il teatro come strumento per affrontare le ingiustizie e le contraddizioni della vita.

In entrambe le raccolte, Eduardo De Filippo crea opere di grande poesia teatrale, che continuano a essere apprezzate e studiate anche oggi. Le sue commedie sono diventate dei veri e propri classici del teatro italiano, grazie alla loro capacità di coinvolgere ed emozionare il pubblico.

Continuate a leggere per scoprire le prime opere di Eduardo De Filippo e per immergervi nel mondo affascinante della “Cantata dei giorni dispari” e della “Cantata dei giorni pari”.

Le prime opere di Eduardo De Filippo

Le prime opere di Eduardo De Filippo, pubblicate tra il 1920 e il 1942, sono state fondamentali per la sua carriera artistica. Queste commedie rappresentano il punto di partenza della sua evoluzione come autore teatrale di successo.

Una delle prime opere significative di De Filippo è “Farmacia di turno”, una commedia che racconta le avventure e le disavventure di un farmacista alle prese con il lavoro di notte. Questa commedia introduce già alcune tematiche che saranno ricorrenti nelle opere successive, come la rappresentazione dei personaggi comici della vita quotidiana.

Altre prime opere importanti includono “Uomo e galantuomo”, una commedia che presenta un affascinante e ambiguo protagonista, e “Filosoficamente”, un’opera in cui il tragico e il comico si mescolano sapientemente.

Ma forse la commedia più celebre tra le prime opere di De Filippo è “Natale in casa Cupiello”. Questo capolavoro teatrale, ambientato durante il periodo natalizio, narra la storia di una famiglia napoletana alle prese con le dinamiche complesse dei rapporti familiari. È una commedia che mescola abilmente il comico e il drammatico, offrendo uno spaccato autentico della società dell’epoca.

Le altre prime opere, come “Sik-Sik l’artefice magico”, “Chi è cchiu’ felice ‘e me!”, “Quei figuri di trent’anni fa”, “Gennareniello”, “Il dono di Natale”, “Quinto piano ti saluto!”, “Uno coi capelli bianchi”, “L’abito nuovo”, “Pericolosamente”, “La parte di Amleto”, “Io, l’erede” e “La fortuna con l’effe maiuscola”, offrono ulteriori esempi del talento di De Filippo nel creare personaggi memorabili e situazioni comiche che riflettono la realtà sociale dell’epoca.

Le commedie della “Cantata dei giorni dispari”

La raccolta Cantata dei giorni dispari di Eduardo De Filippo include un’ampia selezione di commedie scritte dal 1945 al 1973. Questa raccolta è un vero e proprio tesoro del teatro italiano, comprendendo titoli come Napoli milionaria!, Occhiali neri, Questi fantasmi!, Filumena Marturano, Le bugie con le gambe lunghe, La grande magia, Le voci di dentro, La paura numero uno, Amicizia, Mia famiglia, Bene mio e core mio, De Pretore Vincenzo, Il figlio di Pulcinella, Sabato, domenica e lunedì, Il sindaco del rione Sanità, Tommaso d’Amalfi, L’arte della commedia, Dolore sotto chiave, Il cilindro, Il contratto, Il monumento e Gli esami non finiscono mai.

“Napoli milionaria!” è una delle commedie più celebri di questa raccolta. La storia ruota attorno alle dinamiche di una famiglia napoletana, mettendo in luce le contraddizioni e gli intrighi quotidiani. Con uno stile virtuoso e comico, De Filippo dipinge un ritratto vivido della società del suo tempo.”

Queste commedie affrontano tematiche sociali, familiari e umane, mescolando abilmente il comico e il drammatico. Ogni opera è unica nel suo genere e offre una prospettiva unica su aspetti della vita quotidiana. Le storie raccontate da De Filippo riescono a intrattenere, stimolare la riflessione e lasciare un’impronta indelebile nel cuore degli spettatori.

Cantata dei giorni dispari

Continua a leggere per scoprire quali tematiche profondamente inerenti alla società italiana vengono trattate nella “Cantata dei giorni dispari” di Eduardo De Filippo.

Le tematiche nella “Cantata dei giorni dispari”

Nella raccolta “Cantata dei giorni dispari” di Eduardo De Filippo, affrontiamo diverse tematiche che toccano la nostra sensibilità e ci fanno riflettere. In primo luogo, la crisi della famiglia. Questa tematica viene analizzata in commedie come “Filumena Marturano”, “Mia famiglia” e “Gli esami non finiscono mai”, dove siamo testimoni della disgregazione delle relazioni familiari e della difficoltà di mantenere la coesione familiare.

Un’altra tematica di grande rilievo è l’ingiustizia sociale. Questa viene rappresentata in commedie come “Il sindaco del rione Sanità” e “De Pretore Vincenzo”, dove si mettono in luce le disuguaglianze e le ingiustizie che colpiscono gli emarginati e i più deboli della società. Queste opere ci invitano a riflettere sulla necessità di una maggiore equità sociale.

Ma la “Cantata dei giorni dispari” non si limita solo a tematiche contemporanee, ma riflette anche l’influenza del teatro pirandelliano. Attraverso l’uso di elementi magici e di gioco delle parti, Eduardo De Filippo sottolinea la complessità della realtà, portandoci a interrogarci sul confine tra finzione e verità.

La “Cantata dei giorni dispari” è un’opera che affronta le sfumature della vita attraverso il teatro, mescolando commedia e dramma per farci riflettere su tematiche importanti come la crisi familiare, l’ingiustizia sociale e la complessità dell’esistenza stessa. È un’opera che ci coinvolge emotivamente, ci fa ridere e ci fa pensare, lasciandoci con un bagaglio di emozioni e riflessioni preziose.

La cronologia delle edizioni della “Cantata dei giorni dispari”

La raccolta “Cantata dei giorni dispari” di Eduardo De Filippo è stata pubblicata in diverse edizioni. La prima edizione, del 1959, includeva 16 commedie pubblicate in ordine cronologico, dalla prima opera del 1920 (“Farmacia di turno”) all’ultima del 1942 (“La fortuna con l’effe maiuscola”).

Successivamente sono state pubblicate altre edizioni nel 1962, 1971 e 1979, che hanno apportato alcune modifiche alle commedie incluse. La settima edizione del 1971 ha eliminato una commedia e sostituito un’altra, mentre l’ottava edizione del 1979 ha aggiunto una nuova commedia.

Queste edizioni hanno permesso a Eduardo De Filippo di rivedere e perfezionare i testi delle sue opere, offrendo al pubblico diverse versioni delle stesse commedie.

La conclusione di Eduardo De Filippo

Eduardo De Filippo, uno degli autori teatrali più significativi del Novecento, ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama teatrale italiano. Le sue opere, raccolte nella “Cantata dei giorni dispari” e nella “Cantata dei giorni pari”, rappresentano un importante contributo alla letteratura teatrale italiana. Con il suo talento unico, De Filippo ha affrontato tematiche sociali, familiari e umane, mescolando commedia e dramma. Grazie alla sua profonda introspezione e alla sua capacità di coinvolgere il pubblico, ha influenzato numerosi artisti e scrittori, che hanno trovato ispirazione nel suo lavoro.

L’eredità teatrale di Eduardo De Filippo continua a vivere oggi, coinvolgendo e toccando nuove generazioni di artisti e spettatori. La sua abilità nel creare personaggi complessi e situazioni reali ha reso le sue opere intemporali, permettendo al pubblico di identificarsi e riflettere sulle sfide della vita. La sua capacità di mescolare umorismo e dramma, svelando la fragilità umana e le contraddizioni della società, è ciò che rende il suo lavoro così affascinante ed emozionante ancora oggi.

In conclusione, Eduardo De Filippo è stato un maestro del teatro italiano, il cui contributo e l’eredità che ha lasciato continuano a ispirare e affascinare le persone. Le sue opere sono testimoni della sua genialità e del suo profondo impegno nell’esplorare i sentimenti e le dinamiche umane. La sua voce e il suo talento si fondono in un patrimonio culturale che merita di essere scoperto e apprezzato da tutti coloro che amano il teatro e la bellezza della nostra lingua.

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